Meal Prep, come funziona l'organizzazione dei pasti della settimana e perché non fa bene alla salute mentale - Gambero Rosso

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Risparmiare tempo, evitare gli sprechi, contenere la spesa. Sono tanti i vantaggi del meal prep, l'organizzazione settimanale dei pasti che da qualche anno (in particolare dalla pandemia) sta impazzando sui social: tupperware su tupperware pieni di cereali, verdure, legumi, frutta, pasti pronti da spalmare dal lunedì al venerdì, da portare in ufficio o a scuola. Si conserva tutto in frigorifero o in freezer, si dedica un'intera giornata alla preparazione ed ecco che la settimana, spunti e cene comprese, è servita.

Cos'è e come si fa il meal prep

Chef Ben Ebbrell, co-fondatore del canale YouTube Sorted Food, dice che evitare di prendere decisioni all'ultimo fa risparmiare tanti soldi. Questo sistema, in effetti, consente di acquistare prodotti alla spina oppure optare per formati maxi, con un occhio di riguardo al portafogli e anche all'ambiente. La regola è una sola: non cedere alle tentazioni. Si decide in anticipo cosa si mangerà (insalata di farro, ceci, rucola e pomodori a pranzo per esempio, e tonno con verdure grigliate a cena), mentre il weekend è libero. Conservare correttamente gli alimenti, però, è fondamentale perché l'organizzazione funzioni.

Conservare gli alimenti per il meal prep

I nutrizionisti hanno qualche riserva sul risultato. Bisogna stare attenti alle tempistiche e le modalità di conservazione: come riportato dal Guardian, la Food Standards Agency raccomanda di consumare il riso cotto entro 24 ore, mentre Isobel Baillie Hamilton, nutrizionista e direttrice della Nutritionist Resource, aggiunge che pesce, cereali, carne e pasta possono restare in frigo per un massimo di tre giorni, ma in contenitori separati. E a proposito di contenitori: è meglio utilizzare solo quelli chiusi ermeticamente, da inserire in frigorifero solo una volta che gli alimenti si saranno ben freddati. Senza dimenticare che ogni cibo ha un suo sistema di congelamento: per saperne di più, ecco una guida all'uso del freezer.

Gli effetti del meal prep sulla salute mentale

Un'organizzazione che può tornare utile alle persone meno appassionate di cucina o a chi non ha molto tempo da dedicare ai fornelli, ma che può avere anche dei risvolti negativi. Nel Regno Unito è arrivato l'allarme dagli psicologi: mangiare in maniera equilibrata è un bene per l'organismo, ma occorre badare anche alla salute mentale. Il meal prep, secondo la psicoterapista Eloise Skinner, potrebbe avere degli effetti negativi, facendo sentire le persone «troppo controllate e strutturate». Senza contare che, se fatto con regolarità, può «restringere le opzioni, creando un grado di rigidità». Soprattutto su quegli individui che hanno già una tendenza al controllo eccessivo, per cui questo sistema potrebbe essere percepito come un «percorso dal quale sembra impossibile uscire».

Il segreto, insomma, sta come sempre nella moderazione e in una giusta dose di flessibilità mentale. Fermarsi a mangiare un boccone con i colleghi, cambiare idea per assecondare le voglie del momento, concedersi una cena fuori con amici o con il partner è fondamentale per mantenere un equilibrio emotivo. Uno strappo alla regola è quindi non solo concesso, ma consigliato.