Tutti i dati sui pannelli solari nell'Unione europea (e la "guerra" con la Cina) - Energia Oltre

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Ad oggi solo il 5% dei pannelli solari è prodotto in Ue, il restante 95% è di produzione cinese. Per il 2030 l'obiettivo è produrne il 40% nell'Unione europea e importare il restante 60% da Cina ed altri Paesi

Lo scorso 16 aprile l'ex premier Mario Draghi, durante la conferenza sui diritti sociali nell'Unione europea svoltasi a La Hulpe, in Belgio, ha parlato di alcuni temi contenuti nel rapporto sul futuro della competitività europea che la Commissione Ue gli aveva commissionato nel settembre 2023. Uno dei principali focus è la transizione ecologica, in cui i pannelli solari svolgeranno un ruolo cruciale.

I PANNELLI SOLARI IN UE E IN CINA

Per Draghi la transizione ecologica nell'Unione europea sta procedendo bene, ma non si può continuare a dipendere dalla Cina per l'acquisto di molti componenti, primi fra tutti i pannelli solari. Ad oggi solo il 5% dei moduli è prodotto in Ue, il restante 95% è di produzione cinese. Per il 2030 l'obiettivo è produrne il 40% nell'Unione europea e importare il restante 60% da Cina ed altri Paesi.

L'INDUSTRIA EUROPEA È POCO COMPETITIVA

Ad oggi, però, l'industria europea non è abbastanza competitiva, poiché i costi dei pannelli solari europei sono molto più alti di quelli cinesi. Draghi ha parlato anche delle materie prime: per realizzare i pannelli solari è infatti necessario il silicio, un materiale prodotto, in grandissime quantità, ancora una volta in Cina (80%).

L'INDAGINE UE SUI SUSSIDI AI PANNELLI SOLARI CINESI

Intanto, in applicazione della nuova legge sulla protezione commerciale, ad inizio aprile l'Unione europea ha avviato un'indagine per verificare se i sussidi abbiano consentito alle aziende cinesi di presentare delle offerte sleali per la costruzione di un parco solare in Romania. Lo scorso anno l'Unione europea ha adottato il regolamento sui sussidi esteri, che consente a Bruxelles di esaminare le aziende che partecipano a gare pubbliche in Ue superiori a 250 milioni di euro.

I CONTROLLI SUL PARCO SOLARE IN ROMANIA

Nel caso di un grande parco solare da 110 MW in Romania, la Commissione europea ha avviato un'indagine per verificare se due società cinesi candidate all'appalto ricevano sussidi esteri. Il commissario europeo per i Mercati interni, Thierry Breton, ha spiegato che  "le due nuove indagini approfondite sulle sovvenzioni estere nel settore dei pannelli solari mirano a preservare la sicurezza economica e la competitività dell'Europa. I pannelli solari sono diventati strategicamente importanti per l'Europa".

Il primo consorzio interessato è l'impresa rumena con la filiale tedesca della società cinese di energia solare LONGi. Bruxelles avrà 110 giorni, a partire dal 4 marzo - data in cui sono state presentate le offerte - per verificare se "i presunti sussidi esteri" abbiano consentito alle aziende cinesi di "presentare un'offerta indebitamente vantaggiosa".  Al termine dell'indagine, l'esecutivo Ue potrà accettare eventuali impegni assunti dalle aziende per correggere la situazione, bloccare la gara o restarne fuori.

LA "CARTA EUROPEA DELL'ENERGIA SOLARE"

Più di recente, a margine del Consiglio Energia del 15 aprile, la Commissione europea ha promosso la firma di una "Carta europea dell'energia solare", sottoscritta da tutti i Paesi membri (con le sole eccezioni di Svezia, Irlanda, Malta e Cipro) e l'industria del fotovoltaico. Si tratta di un documento non vincolante nato per contrastare la preoccupazione Ue sul fatto che la maggior parte dei pannelli solari importati in Europa provengono dalla Cina.

Una situazione che, secondo i firmatari della Carta, "crea dei rischi a breve termine per la resilienza della catena del valore e rischi a lungo termine per la stabilità dei prezzi dei pannelli solari".

L'ALLEANZA EUROPEA PER IL FOTOVOLTAICO

Dopo il lancio, nel dicembre 2022, dell'Alleanza europea dell'industria solare fotovoltaica - con cui Bruxelles ha stabilito l'obiettivo di 30 GW di capacità produttiva nella catena del valore entro il 2030 - oggi i 23 Paesi Ue e i rappresentanti dell'industria concordano che "servono altre misure urgenti a breve termine per affrontare la crisi nell'industria europea".

PROMUOVERE I PRODOTTI SOLARI IN EUROPA

I Paesi membri e le aziende europee si impegnano a promuovere "la resilienza dell'offerta in Europa di prodotti solari sostenibili e di alta qualità", tramite aste o mercati di energia solare pubblica rinnovabile. La Commissione Ue ha affermato di voler semplificare l'accesso dei Paesi membri ai fondi europei, soprattutto per il finanziamento di progetti di produzione di pannelli solari, collaborare con la Banca Europea per gli Investimenti e valutare la possibilità di creare un "Importante Progetto di Comune Interesse Europeo" (IPCEI) per sostenere le innovazioni nel settore fotovoltaico.