Aviaria: sarà la prossima pandemia? Cosa dicono i virologi, gli aggiornamenti

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Articolo del 3/05/2024 ore 20:30 di Redazione

L'aviaria potrebbe essere la prossima pandemia

Gli scienziati di tutto il mondo sono preoccupati poiché sostengono che l'aviaria potrebbe essere la prossima pandemia. Il virus sta circolando senza sosta da settimane, o forse anche mesi, nei bovini da latte soprattutto negli Stati Uniti.

Ad intervenire in merito alla situazione attuale, così come riportato dall'agenzia di stampa Adnkronos, è stato Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv) che in un'intervista ha affermato: "La preoccupazione è grande". "Il passaggio dell'aviaria nei mammiferi e la circolazione in questi animali è un passo avanti verso l'uomo".

Il virologo, nonché ordinario ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili, traccia un quadro pessimistico: "Il virus aviario è l'unico che preoccupa realmente per più di una ragione. Innanzitutto perché è un virus influenzale che in quanto tale si trasmette per via aerea, la più efficace in termini di contagio. Lo stanno portando dappertutto le anatre selvatiche, che ormai vediamo anche nelle nostre città, nei nostri stagni, nei nostri corsi d'acqua".

"Siamo dunque di fronte non a una aviaria, ma a più aviarie - afferma Caruso - che hanno fatto il loro ingresso nel mammifero e sono tutte potenzialmente pericolose per l'uomo. Preoccupano perché la circolazione nei mammiferi indica che il virus sta evolvendo in una direzione chiara: ha imboccato una strada che inevitabilmente, prima o poi porterà all'arrivo nell'uomo il quale potrà diventarne serbatoio e diffusore".

Ma non è tutto. Sempre Caruso sostiene che arriveremo prima o poi anche alla trasmissione del virus dell'influenza aviaria da uomo a uomo. "E' inevitabile - sostiene - che quando il virus entrerà più e più volte nell'uomo potrà assumere quella 'fitness', cioè quella capacità di adattamento alle cellule umane, che permetterà all'uomo di fare da reservoir e quindi da diffusore per altri uomini".

Dunque, la situazione è veramente preoccupante e l'unica cosa da fare ad oggi è rafforzare la sorveglianza sugli animali, non soltanto i volatili, sugli alimenti di origine animale consumati dall'uomo e sugli uomini stessi. E' fondamentale per farci trovare pronti, preparati a una nuova possibile futura pandemia.

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