Trimestre record per Intesa Sanpaolo: utile a 2,3 miliardi

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Intesa Sanpaolo ha archiviato il primo trimestre migliore della sua storia e guarda con moderato ottimismo al resto dell'anno. Nel periodo gennaio-marzo il primo gruppo bancario italiano ha generato un utile netto di 2,3 miliardi di euro, in crescita del 17,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un livello «pienamente in linea con l''obiettivo di oltre 8 miliardi per il 2024», secondo una nota diffusa dalla stessa Ca' de Sass.

I proventi operativi netti sono cresciuti dell'11,1%, a quota 6,73 miliardi, grazie soprattutto alla spinta delle commissioni e degli interessi netti, nonché delle attività assicurative (un filone di business che ha via via assunto un peso crescente nei risultati di gruppo). Al contempo, i costi operativi sono cresciuti in maniera limitata (+1,3%), a 2,57 miliardi di euro.

In un report pubblicato subito dopo la diffusione dei numeri, gli analisti di Jeffries parlano di performance migliori del previsto, mentre da Kbw sottolineano che si tratta di risultati solidi e superiori al consensus, cioè alle stime elaborate alla vigilia dagli operatori di mercato. Nel corso del primo trimestre, Intesa Sanpaolo ha erogato circa 14 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine (intorno ai 9 miliardi solo in Italia).

La società rivendica anche la creazione di valore per tutti gli stakeholder, con 1,6 miliardi di dividendi maturati nel trimestre, che si aggiungono ai 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 da pagare nelle prossime settimane e al buyback da 1,7 miliardi (riacquisto di azioni proprie, con riduzione del flottante nella prospettiva di sostenere le quotazioni) da avviare a giugno prossimo. Quanto alla qualità dei finanziamenti concessi, resta sotto controllo, con i crediti deteriorati all'1,2% al netto delle rettifiche e al 2,3% al lordo.

«La solidità dei risultati ottenuti nel primo trimestre conferma Intesa Sanpaolo quale leader europeo per redditività elevata e sostenibile, forza patrimoniale e basso profilo di rischio, con un ruolo unico a supporto dell'economia reale e sociale del nostro Paese», ha rivendicato il ceo Carlo Messina. Il quale ha sottolineato che il piano d'impresa al 2025 «procede a pieno ritmo».

Quindi ha rimarcato la «forte distribuzione di valore», con una redistribuzione del cash pari al 70% e un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all'importo relativo al 2023. Il mercato ha reagito negativamente, con il titolo che ha ceduto il 3,16% rispetto alla vigilia, probabilmente perché si aspettava una revisione al rialzo delle prospettive per l'intero esercizio e sicuramente anche per le prese di profitto, dato che il titolo si è rivalutato della metà nel corso dell'ultimo anno e di oltre un quarto negli ultimi tre mesi.

«Non inseguo le performance quotidiane, ma ricordo i progressi fatti dal titolo nell'ultimo periodo», ha evidenziato Messina nel corso della conferenza stampa convocata nel tardo pomeriggio a Milano. «La politica dei dividendi di questi anni ci ha reso quello che un tempo era Generali, cioè un generatore di rendimenti importanti nel tempo, che incontra l'interesse dei risparmiatori orientati al lungo termine», ha aggiunto. Messina ha espresso un moderato ottimismo sulle prospettive dell'Italia.

«Mi aspetto una crescita dell'economia superiore alle attese e vicina all'1%. Nei prossimi anni potremmo anche superare questo livello», ha affermato. Sottolineando come la crescita sia «fondamentale per superare le disuguaglianze, che sono uno dei problemi principali dell'Italia». Quindi ha sottolineato la robustezza del sistema imprenditoriale nazionale, «che ha un'esposizione all'export unica nel contesto europeo». Il timoniere si è mostrato freddo sul tema m&a.

«I nostri numeri ci consentirebbero di generare valore attraverso aggregazioni in Italia, ma le normative Antitrust ci limitano in questo senso. Quanto a eventuali operazioni transfrontaliere, invece, non vediamo grande potenziale». Sempre ieri è stata comunicata la nomina di Francesco Profumo alla presidenza di isybank, la banca digitale del gruppo. L'ex-ministro e presidente della Compagnia di Sanpaolo prende il posto di Mario Boselli che diventa vicepresidente. Mentre Antonio Valitutti stato è confermato nel ruolo di amministratore delegato. —