25 aprile, alta tensione a Roma tra i pro-Palestina e la Brigata Ebraica

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Si è chiusa con oltre 100 mila partecipanti la manifestazione nazionale per il 25 Aprile a Milano, che ha visto la partecipazione dello scrittore Antonio Scurati e della segretaria del Pd Elly Schlein ma anche forti momenti di tensione per le proteste dei manifestanti filo-palestinesi. Dieci le persone finite in questura per l'aggressione alla Brigata Ebraica e ai volontari dei City Angels che la scortavano, oltre che per i disordini causati dallo sfondamento delle transenne davanti al palco della manifestazione. Due i feriti non gravi tra i componenti della Brigata, aggrediti con aste di legno da un gruppo di giovani nordafricani, mentre un ragazzo pro-Palestina che cercava di calmare i compagni è stato bloccato dalla polizia e poi subito rilasciato. Qualche insulto alla Brigata anche durante il corteo, tra i quali "Siete come i nazisti".

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Incessanti, invece, le contestazioni dei circa 300 filo-palestinesi radunati in piazza Duomo fin da prima dell'inizio del corteo sotto il grande striscione "Fuori i genocidi dalla storia. Con la resistenza palestinese". Dopo aver avvolto con la bandiera palestinese anche il monumento a Vittorio Emanuele II, i pro-Pal hanno accolto al grido "fuori i sionisti" e "Isreale assassino" l'arrivo del corteo in piazza. Fischi durante l'esecuzione dell'Inno nazionale e su tutti i successivi interventi, compreso quello del sindaco di Milano Beppe Sala che durante la sfilata aveva detto: "Le contestazioni per me non inquinano il corteo, perché dobbiamo dare peso a una minoranza della minoranza?". Applausi, invece, solo sulle parole del presidente nazionale dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, su "Netanyahu responsabile dello sterminio dei palestinesi". Nel tentativo di prendere la parola sul palco, gli attivisti hanno tentato a più riprese di sfondare le barriere, venendo però bloccati dal servizio d'ordine dell'Anpi, prima, e dalle cariche della polizia in assetto antisommossa, poi.

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Una volta conclusi gli interventi, gli attivisti filo-palestinesi hanno improvvisato un corteo fino a largo Cairoli, terminato tuttavia senza incidenti. "La tensione era inevitabile, ma il bilancio con oltre 100mila persone presenti non può che essere largamente positivo. Piazza Duomo erano anni che non si vedeva così piena, e questa Piazza non può essere sporcata dalla contestazione che c'è stata", ha commentato il presidente di Anpi Milano, Primo Minelli, al termine della manifestazione. "Quello che è successo è frutto di mesi di parole malate che portano a comportamenti malati. A Gaza c'è una guerra orribile di per sé, non c'è bisogno di trovare parole che stimolino ancora di più l'odio" ha detto invece a LaPresse il direttore del Museo della Brigata Ebraica, Davide Romano, riferendosi alla parola 'genocidio'.

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Scontri tra manifestanti pro Palestina e Brigata Ebraica si sono verificati in mattinata anche nella Capitale, a Porta San Paolo, dove i due gruppi sono fronteggiati con lanci di sassi e petardi. "Violenze brutali e indegne, perché fatte contro i simboli della Brigata ebraica" secondo il leader di Azione, Carlo Calenda che ha sfilato a Milano insieme alla Brigata. Sul palco di Roma, Roberto Salis ha letto un messaggio della figlia Ilaria incarcerata in Ungheria. Mentre a Milano Scurati ha ricevuto l'abbraccio e l'incoraggiamento di Schlein. A fine giornata il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha tenuto a ringraziare le forze dell'ordine che "in una giornata così impegnativa e importante hanno garantito in tutta Italia un regolare svolgimento delle celebrazioni della Festa della Liberazione" nonostante le "molteplici situazioni difficili nelle manifestazioni che si sono svolte in varie città".