Il governo e Modena contro Xiaomi: "Non può usare il nome della nostra città"

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L'esecutivo e la città di Modena si sono scagliati contro il colosso dell'elettronica di consumi Xiaomi, che ha chiamato la piattaforma sulla sua prima Ev Modena

Emiliano Ragoni

5 maggio - 13:44 - MILANO

Dopo il caso Alfa Romeo Milano, e la conseguente levata di scudi del governo che ha portato l'azienda del Biscione a cambiare il nome in Junior, l'esecutivo è ancora protagonista di un caso legato alla denominazione automobilistica. Questa volta a finire nell'occhio del ciclone è l'azienda cinese Xiaomi, che ha deciso di chiamare la piattaforma sulla quale poggia la su prima Ev, Modena.

il governo e la città di modena contro xiaomi

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Prima del governo, però, è stato molto chiaro il primo cittadino della città emiliana. "Nessuno si può appropriare del brand Modena per produrre un'auto in Cina, soprattutto, se, come in questo caso, non c'è alcun legame con il territorio", ha dichiarato il sindaco, Giancarlo Muzzarelli. E ancora: "Siamo impegnati a tutelare in ogni modo, anche legalmente, l'utilizzo improprio del nome della città. E chiediamo al governo che ci sostenga in questo sforzo". Sostegno dell'esecutivo che non è tardato ad arrivare, da parte del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha dichiarato di sostenere apertamente la battaglia del sindaco di Modena. Il ministro ha avuto una conversazione telefonica con Muzzarelli, come viene spiegato in una nota del Mimit. 

una questione di salvaguardia

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Urso ha dichiarato: "Sosteniamo la battaglia". Il Mimit specifica che Urso ha illustrato al sindaco il nuovo regolamento europeo sulle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali. Regolamento 2023/2411 che può consentire una maggiore tutela delle produzioni legate alla Motor Valley.