Pandoro Ferragni, da Balocco schiaffo alle associazioni dei consumatori: "Non hanno titolo per avanzare pretese"

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Alla conferenza stampa on line di oggi sul caso del pandoro 'Pink Christmas' griffato da Chiara Ferragni Codacons, Adusbef e Assourt avevano invitato anche l'azienda e l'influencer, che non hanno partecipato. L'azienda dolciaria "ha scelto di non partecipare - spiega la Balocco, in una nota - ritenendo demagogico trattare della vicenda 'Pandoro Pink Christmas' in un'arena virtuale, peraltro in pendenza di contenziosi davanti all'autorità giudiziaria".

La Balocco "respinge, altresì, la dichiarazione di Codacons, Adusbef e dell'Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, nella quale si paventa un appello al decreto del Tribunale di Torino qualora l'azienda 'non risarcisse con un gesto spontaneo gli utenti ingannati dal caso del pandoro pink Christmas e non effettuasse una donazione in favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino".

Balocco "precisa che ha sempre sostenuto e che sostiene tuttora numerosi progetti in cui è stata coinvolta direttamente da istituzioni, realtà del territorio e associazioni del terzo settore, e ribadisce che ogni decisione di donazione o liberalità in favore di soggetti terzi non può soggiacere a un'imposizione o ad una strumentalizzazione, nell'ambito di una vicenda legale molto complessa. Né può essere oggetto di contenzioso promosso da soggetti che non hanno alcun titolo per avanzare tali pretese, come ha correttamente evidenziato il Tribunale di Torino che ha rigettato le infondate pretese inibitorie e risarcitorie".

La Balocco sta valutando di impugnare il decreto, in quanto "in parte ingiusto, basato su un'istruttoria parziale, che ricalca l'altrettanto ingiusto provvedimento dell'Agcm e come tale già impugnato avanti al Tar del Lazio"